La situazione migranti – definita ieri <una vera e propria emergenza> dal direttore della Caritas di Como – non migliora. Gli arrivi si susseguono, di giorno in giorno. Con i 32 profughi giunti oggi, in provincia di Como da lunedì sono stati accolti cento migranti.
I posti disponibili sono esauriti. E così, con due settimane di anticipo rispetto al previsto, la Caritas diocesana di Como, oggi, ha dovuto portare i profughi nell’ex caserma dei carabinieri di via Borgovico, a Como, la struttura alla quale nelle ultime settimane si sono concentrate aspre polemiche: la Lega Nord, sabato scorso, aveva organizzato una manifestazione per chiedere che la struttura non venisse adibita a centro di accoglienza dei migranti.
Oggi, a meno di una settimana di distanza, gli operatori della Caritas hanno dovuto portare 30 profughi all’interno dell’edificio, il cui limite di capienza è stato quindi già raggiunto.
<Noi ci occupiamo delle emergenze e cerchiamo di svolgere il nostro compito – dice Roberto Bernasconi, direttore della Caritas di Como – ma la politica deve affrontare la questione con un minimo di programmazione. Non ce la facciamo più, siamo allo stremo>.
Sul tema interviene anche il vescovo di Como, Diego Coletti. «La comunità cristiana comasca sta facendo tutto il possibile per l’emergenza, c’è da augurarsi che facciano la loro parte anche i Comuni e le associazioni>. Il presule invita – come Bernasconi – la politica a intervenire in modo deciso: <Gli organi di governo – dice – devono essere preposti a contrastare il malaffare che governa questi flussi migratori>.