L’idea del campus a Como nelle scorse ore è tornata galla. Senza l’aggettivo “universitario”, perché l’ipotetico nuovo polo dedicato all’istruzione racchiuderebbe le scuole superiori.
Sabato Ferruccio Cotta, consigliere delegato della Provincia al Bilancio, ha avanzato una proposta shock: <La Provincia possiede alcuni istituti superiori che hanno bisogno di essere ammodernati o ristrutturati. Si tratta di investimenti che noi non potremmo mai sostenere. Perché – ha detto Cotta al Corriere di Como – non ipotizzare la vendita di tutte le vecchie scuole con l’obiettivo di razionalizzare l’offerta formativa all’interno di un grande campus?>.
Una proposta forte, che fa discutere la città. <L’idea è tutt’altro che sbagliata – commenta Luca Guffanti, presidente di Ance Como, l’associazione dei costruttori edili – Serve tuttavia un censimento degli immobili. C’è poi il rischio che le scuole non siano edifici appetibili perché edificati con canoni precisi. Per le strutture di servizio, quali palestre e altre dotazioni si andrebbe verso una razionalizzazione dell’utilizzo>. Un campus di scuole superiori è un’operazione non facile da progettare, secondo la responsabile della Cisl Scuola dei Laghi Adria Bartolich. <Non sono critica a priori – premette – ma bisogna analizzare costi e benefici. Le scuole umanistiche che hanno bisogno solo di aule e palestre, mentre gli istituti tecnici che necessitano di laboratori specializzati>.