Le richieste del pubblico ministero, Massimo Astori, sono state quasi interamente confermate. E’ arrivata oggi pomeriggio poco dopo le 16 la sentenza per l’omicidio di Ernesto Albanese, 33enne di Fino Mornasco, ucciso la notte tra l’8 e il 9 giugno 2014, e poi seppellito nel giardino di una casa in ristrutturazione a Guanzate, il cadavere è stato trovato soltanto nell’ottobre scorso.
Dopo circa 5 ore di camera di consiglio il giudice Nicoletta Cremona ha letto il dispositivo e i sei imputati hanno conosciuto il proprio destino.
Confermati i tre ergastoli per Luciano Nocera, 46enne di Lurate Caccivio, Andrea Internicola, 46 anni di Guanzate e per Francesco Virgato, 43enne di Appiano Gentile. Tutti e accusati dell’omicidio, stessa accusa anche per Rodolfo Locatelli, 39enne di Guanzate, che però nel corso delle indagini ha collaborato con gli inquirenti. Una circostanza che ha portato ad una richiesta di condanna – poi confermata oggi – a 20 anni.
Sono accusati dell’occultamento del cadavere Filippo Internicola, 42 anni, fratello di Andrea, residente a Lurago Marinone, condannato oggi a 5 anni e 4 mesi e Silvano Melillo, 55enne di Fino Mornasco, condannato a 5 anni. Per entrambi la richiesta del pm era di poco superiore.
Per tutti gli imputati è stata letta la dichiarazione di delinquenza abituale.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti Albanese era stato prelevato dalla sua abitazione, picchiato, portato in un bosco accoltellato ripetutamente e poi lasciato morire dissanguato. Solo il giorno seguente il corpo sarebbe stato sepolto sotto tre metri di terra nel giardino di Guanzate. Il movente sgarbi, ripicche vendette maturate nell’ambiente della malavita che si muoveva tra la Bassa Comasca e l’Olgiatese.