Le conseguenze politiche del terremoto giudiziario su lavori pubblici e paratie che ha travolto il Comune di Como non tardano ad arrivare. Mercoledì scorso la raffica di arresti per gli appalti che hanno colpito quattro persone: i dirigenti comunali Antonio Ferro, ai domiciliari, e Pietro Gilardoni, in carcere, e i professionisti Roberto Ferrario, anch’egli in carcere, e Giovanni Foti, agli arresti domiciliari. Mentre l’iter giudiziario prosegue, inizia anche un percorso politico complicato e dall’esito incerto. Per il sindaco, Mario Lucini, si tratta di un vero percorso a ostacoli, dal quale il primo cittadino di Como potrebbe uscire anche senza più la fiducia del consiglio comunale.
Tredici consiglieri, infatti, hanno firmato una mozione di sfiducia per il sindaco. Un documento di poche righe, ma molto pesante: nelle premesse si ricorda che nel programma Lucini si impegnava in una costante vigilanza sugli appalti pubblici e che il sindaco ha sempre puntato sulla soluzione del problema paratie, al punto da tenere per sé la delega alle grandi opere.
<Il sindaco Lucini – recita ancora il documento – non ha esercitato la funzione di controllo in relazione alla terza perizia di variante relativa al cantiere delle paratie>. Con la terza perizia, conclude la mozione, si è creato un <impasse politico e amministrativo>, <gravemente penalizzante per Como>. Per questi motivi i firmatari sfiduciano il sindaco Lucini.
Hanno siglato tredici consiglieri: Giampiero Ajani e Diego Peverelli (Lega Nord), Laura Bordoli (Nuovo Centrodestra), Marco Butti, Enrico Cenetiempo e Francesco Scopelliti (gruppo misto), Eva Cariboni (Amo la mia città), Luca Ceruti ( Movimento 5 Stelle), Sergio Gaddi e Anna Veronelli (Forza Italia), Ada Mantovani e Alessandro Rapinese (Adesso Como). Ha firmato anche Gioacchino Favara, consigliere del Partito Democratico ormai da mesi in rotta totale con il sindaco e la giunta.
Non ha firmato, ma molto probabilmente voterà la sfiducia, Roberta Marzorati della lista Per Como. I voti contro Lucini sono 14. I consiglieri 32. Più il sindaco. La mozione arriverà in aula entro trenta giorni.