Un treno passeggeri che deraglia a Como, a poche ore di distanza un secondo incidente ferroviario in territorio elvetico e poi un incendio in Italia con conseguenze su alcuni edifici. E’ lo scenario catastrofico della maxi esercitazione transfrontaliera “Odescalchi 2016”, in programma dalla notte tra il 18 e il 19 giugno e per i giorni successivi, che vedrà coinvolti i sistemi di protezione civile italiani e svizzeri.
Un lavoro di squadra tra i due territori a cavallo del confine iniziato dal 2013 e via via perfezionato.
Alla base dell’esercitazione, la convenzione bilaterale che prevede una cooperazione tra i due paesi in caso di catastrofi naturali o dovute all’attività dell’uomo. Accordi che saranno ulteriormente confermati nei prossimi giorni con la firma di un protocollo da parte del Prefetto di Como e del Consigliere di Stato del Canton Ticino.
Saranno 600 complessivamente i militari dell’esercito italiano impegnati e circa 500 le persone coinvolte nei due momenti principali dell’esercitazione sul Lario.
Le attività in Italia scatteranno alla mezzanotte tra sabato 18 e domenica 19 giugno con la simulazione del deragliamento di un treno passeggeri proveniente dalla Svizzera e diretto a Milano all’interno della Galleria Monte Olimpino 2 con 80 figuranti da soccorrere. Alle 5 del mattino poi verrà simulato il secondo incidente ferroviario in Svizzera alla stazione di Chiasso con ripercussioni sul fronte italiano tra queste un incendio boschivo nei pressi dell’imbocco Nord della galleria che tenderà a propagarsi in direzione Monte Olimpino-Sasso di Cavallasca. L’esercitazione è stata l’occasione per aggiornare i piani di emergenza del comune di Como e degli altri interessati oltre a quello del tunnel nel quale verrà simulato il deragliamento. Le attività in Italia saranno coordinate dal Centro di Coordinamento Soccorsi attivato dal Prefetto di Como, Bruno Corda.
Assieme al sistema protezione civile, i militari italiani e svizzeri dovranno dimostrare di saper affrontare e gestire un’emergenza di grandi proporzioni con conseguenze – anche dal punto di vista viabilistico e infrastrutturale – da una parte e dall’altra del confine. Anche per questo, durante il terzo giorno, il martedì 21, è prevista la costruzione – in due ore circa – di un ponte galleggiante sul fiume Breggia.
I giorni dell’esercitazione saranno anche l’occasione per testare la capacità di un ospedale da campo dell’esercito italiano – che verrà allestito nell’area di Muggiò – nel supplire a un ospedale civile, reso inagibile.