Una laurea in lettere in tempi record, l’abilitazione all’insegnamento, la prima cattedra a 25 anni e poi quasi un decennio da precaria (con contratto da giugno a settembre) in attesa del tanto agognato contratto a tempo indeterminato. Il percorso della professoressa Graziana Urso, quest’anno in servizio all’Istituto Sant’Elia di Cantù, è lo stesso di molti altri insegnanti in provincia di Como, quasi 2.000 soltanto quelli inseriti nelle graduatorie ad esaurimento, da questo gruppo tolti i 500 precari delle scuola dell’infanzia (per cui l’iter previsto è differente) gli altri 1.500 (al lavoro tra elementari medie e superiori) dovrebbero essere stabilizzati con il disegno di legge sulla “Buona Scuola”, disegno di legge che non coinvolge però tutti gli aventi diritto. Per tutti l’incertezza regna sovrana, per questo il sindacato sta portando avanti a livello nazionale e locale una serie di iniziative per chiedere al governo una modifica del disegno di legge al fine di coinvolgere l’intero gruppo di precari. Aperta anche la strada della vertenza legale. Sono già 70 quelle avviate, ma i numeri sono destinati a crescere.