Tra le mura di via Colonna, a Como, dovrebbero risuonare assoli di chitarra elettrica, rullate di batteria, e performance più o meno intonate di giovani – e non solo – accomunati da una sola, sana passione: la musica.
E invece, nello stabile di Camerlata tutto tace. La sala prove del Comune di Como sarebbe dovuta essere terminata nel 2015. Una scadenza non rispettata e che fornisce al consigliere comunale di opposizione Marco Butti l’assist per un affondo politico. L’esponente di Fratelli d’Italia, prendendo spunto dal progetto incompleto della sala prove, attacca l’amministrazione comunale di Mario Lucini: Como, dice Butti, non è una città per giovani musicisti. <Purtroppo la situazione del personale preposto al settore è decisamente critica – spiega Silvia Magni, assessore alle Politiche Giovanili – Ci sono infatti solo due persone. Una è in maternità e l’altra purtroppo è invece a casa per problemi. Questa condizione ha bloccato a lungo l’iter. L’idea – prosegue il vicesindaco – era quella riunire una serie di servizi per i giovani. Dalla gestione dei centri di aggregazione, alle sale prove. A inizio 2016 dovremo decidere definitivamente cosa fare: proseguire sulla strada del piano coordinato oppure partire con i singoli servizi. A cominciare proprio dalle sale prove>.