Il clima mite, la disponibilità di cibo porterà nel 2016 ad una elevata prolificità dei cinghiali sul territorio tanto da preannunciare ben oltre il raddoppio della popolazione.
Un problema non di poco conto considerato che negli ultimi anni gli animali si sono avvicinati sempre più ai centri abitati e hanno distrutto – specialmente nella zona dell’intelvese – campi e colture.
In quest’ottica il monitoraggio e le azioni di contenimento, spiegano gli addetti ai lavori, diventano indispensabili. E’ stato appena ridefinito il piano di controllo numerico provinciale che di fatto ricalca le impostazioni e i provvedimenti degli anni precedenti e autorizza gli agenti della polizia provinciale – servizio caccia – ad un prelievo diretto. Viene cioè consentito l’abbattimento di notte e in zone o aree particolari interdette ai cacciatori.
Il numero di capi in sovrannumero in larga parte infatti viene gestito attraverso l’azione dei cacciatori i quali però – come prevede la legge – sono sottoposti a delle limitazioni.
<Da oggi si riprende un’attività storica – spiega Marco Testa, comandante della polizia provinciale di Como – viene autorizzata l’attività straordinaria da parte degli agenti. Dati alla mano come polizia provinciale – sottolinea – vengono abbattuti circa 300 capi all’anno, ma la maggior parte del prelievo viene svolta durante l’attività venatoria>. In totale si parla di un numero che oscilla tra i mille e i duemila cinghiali soppressi. Cifre che consentono di tenere sotto controllo il problema.
<Il clima favorevole di questo inverno e la facilità nel procacciarsi il cibo inoltre – dice ancora Testa – fanno ipotizzare un raddoppio della popolazione per il 2016. Le femmine ben nutrite – chiarisce – alzano in modo esponenziale il tasso di natalità>.
La zona dove l’invasione di questi animali è più sentita – come detto – è quella dell’intelvese. Poi c’è la novità della spina verde dove nel 2015 sono stati effettuati consistenti prelievi, oltre ai danni nel parco è stato riscontrato un serio pericolo di irradiamento verso l’olgiatese, vicino a centri abitati.