Ancora una truffa ai danni di un’anziana in provincia di Como. Ancora con la scusa dell’acqua inquinata. Questa volta, il bottino è davvero pesante: 50mila euro in contanti, oltre a gioielli e ricordi di una vita, compresa la fede nuziale del marito defunto. E’ successo lunedì a Cantù. La vittima è un’86enne del paese, raggirata da un uomo che si presentato alla porta dicendo di essere un tecnico dell’acquedotto comunale. Il finto addetto, come da prassi, ha chiesto alla signora di verificare l’acqua e di raccogliere tutti i gioielli e i contanti custoditi in casa per metterli nel freezer e contrastare così la possibile ossidazione dovuta alla presenza di mercurio. L’uomo è riuscito così a convincere l’anziana e, una volta distratta, a scappare con il prezioso bottino: circa 50mila euro in contanti oltre ad altri monili, dalle catenine d’oro alla fede nuziale del marito.
Non è l’unica truffa andata a segno negli ultimi giorni. Un altro raggiro è stato denunciato ieri a Mozzate. Vittima, questa volta, una vedova di 92anni. Diverso il modus operandi dei truffatori. In questo caso i malviventi, due uomini, hanno finto di essere addetti comunali impegnati ad effettuare un controllo per valutare l’eventuale diritto della signora ad avere una riduzione del ticket sanitario. Con questa scusa sono entrati in casa e sono riusciti a distrarre la signora per rubarle tutti i gioielli, per un bottino del valore di circa 1.200 euro.