Non accende e divide soltanto la giunta comunale la questione della costituzione o meno del Comune come parte civile nel processo che vede coinvolti i dirigenti di Palazzo Cernezzi (ora in ferie) Antonio Ferro e Pietro Gilardoni.
Oggi il Movimento Cinque Stelle rilancia con forza una proposta già avanzata sotto forma di mozione il 3 ottobre scorso con cui si chiede che sia il consiglio comunale ad esprimersi in merito. Il capogruppo Luca Ceruti, infatti, chiede espressamente che l’amministrazione compia ufficialmente il passo poiché “l’Amministrazione Comunale è da qualificarsi quale soggetto che ha subito danni dalla commissione dei reati per il cui accertamento si sta procedendo”. Da qui, dunque, la richiesta di dibattere in aula della costituzione di parte civile del Comune, tesi come noto sostenuta con forza da due assessori, Lorenzo Spallino e Marcello Iantorno, che in realtà finora ha trovato scetticismo e dubbi in più di un componente dell’esecutivo, a partire dal sindaco Mario Lucini.
“A oggi la mozione non è neanche stata messa negli ordini del giorno – insiste Ceruti – nonostante il 10 ottobre io abbia anche fatto una richiesta di urgenza per la discussione, per riuscire a stare nei tempi. La volontà è che ci sia una scelta condivisa o per lo meno discussa in modo pubblico su un tema che è fondamentale per la nostra città. Basta con il buonismo o con le manovre nell’ombra, parliamone in modo trasparente e riveliamo le posizioni delle forze politiche”.
Quando sento qualcuno del M5s parlare di trasparenza e manovre nell’ombra, il mio pensiero corre subito alla giunta capitolina della sindachina Raggi e all’assessore Muraro. Chiarissimi esempi di trasparenza e azioni svolte alla luce del sole.
Euh, come no!