Un panno steso male. Tanto sarebbe bastato per innescare una lite a dir poco violenta, poi sfociata in un pestaggio a bastonate “due contro uno”, nel quale è spuntata anche una pistola. Questa, almeno, è la ricostruzione resa dai testimoni dell’accusa, sfilati oggi in aula in Tribunale a Como.
La vicenda risale all’agosto del 2012, ma il processo è arrivato adesso alle fasi conclusive. Oggi il giudice Valeria Costi ha chiuso la fase istruttoria.
Protagonisti della vicenda due fratelli di 47 e 49 anni, i responsabili – secondo le accuse – del pestaggio e delle minacce. Teatro della rissa tra vicini una corte, un complesso di case a Erba. Accusa e difesa concordano su un solo punto: il motivo della lite. Un panno steso, un tappetino che gocciolava. Da qui in poi, le versioni divergono radicalmente.
Secondo l’accusa, i due fratelli avrebbero insultato e minacciato il vicino di casa, per poi aggredirlo con un bastone. Uno dei due fratelli sarebbe anche salito in casa, e poi sceso brandendo una pistola: “ti sparo”, avrebbe urlato alla vittima del pestaggio, poi scappata in casa per chiamare i carabinieri.
Una versione smentita da uno dei due fratelli, che oggi in aula ha confermato un “litigio a parole” escludendo però di aver picchiato (tantomeno con un bastone) o estratto una pistola, e da un testimone della difesa.
Il fratello minore è accusato in concorso di ingiurie, minaccia, lesioni personali, il maggiore – sempre in concorso – di violazione sulla norme del porto d’armi. L’appuntamento con l’aula è fissato per il 23 gennaio prossimo.