Arriva una prima conferma pesante sulla possibilità che il centro migranti di via Regina possa aprire le porte a chi sbarca in città anche in piena notte. A confermare l’indiscrezione dei giorni scorsi è il direttore della Caritas, Roberto Bernasconi, che assieme alla Croce Rossa gestisce materialmente il campo governativo.
“Ho chiesto io di poter accogliere anche oltre gli attuali orari serali – dice Bernasconi – Credo non vi siano problemi ma serve organizzarsi per questo obiettivo. Subuto dopo l’epifania potremmo essere pronti”.
Si tratta di un passo importante, caldeggiato anche dal Comune di Como per tentare di dare una risposta a un problema che continua a riproporsi anche in pieno inverno: gli arrivi in città nel cuore della notte, anche oltre l’orario di chiusura della struttura.
A oggi infatti, il centro di via Regina non accoglie più persone maggiorenni dopo le ore 22 mentre per i minorenni è già contemplata l’eccezione. Inutile dire, però, che la situazione di tante persone al gelo a fronte di un campo governativo in questi giorni semivuoto ha in sé aspetti più che paradossali.
Inoltre, un altro aspetto ha il suo peso: se è vero che grazie ai trasporti organizzati di notte dai volontari, le persone escluse da via Regina trovano praticamente sempre accoglienza all’oratorio di Rebbio, è altrettanto sicuro che una situazione del genere è difficilmente sostenibile sul lungo periodo.
Da qui, dunque, ecco la presa di posizione di Caritas in primis e Comune di Como nei confronti della prefettura: la risposta ufficiale è attesa a ore, ma dalla settimana prossima le possibilità effettive che le porta di via Regina si aprano anche dopo le 22 per i maggiorenni sono decisamente alte.