Quando un paio di settimane fa, a Palazzo Cernezzi, è arrivata una lettera con mittente Fondazione Cariplo, in giunta e negli uffici si è temuto il peggio. Poi, il timore più grande possibile – ovvero la revoca dei fondi per Villa Olmo, causa grave ritardo sulla tabella di marcia – è svanito. Ma un pasticcio, e nemmeno piccolo, è comunque diventato realtà
L’ente presieduto dall’avvocato comasco Giuseppe Guzzetti, infatti, non ha messo in discussione i 5 milioni per l’orto botanico e la dimora, ma ha revocato d’imperio un altro contributo di 200mila euro. Soldi preziosi per la città: sarebbero serviti al Comune per analizzare, studiare e quindi restaurare e valorizzare le antiche mura di Como e le principali torri.
Un progetto nobile, le cui radici affondano peraltro in un passato lontano, addirittura alla giunta precedente: era la fine del 2010 quando l’esecutivo Bruni ottenne il finanziamento dalla Fondazione Cariplo. Grazie a quei fondi, Palazzo Cernezzi avrebbe dovuto avviare rilievi geometrici e dimensionali sulla cinta muraria e sulle torri cittadine per valutarne fessurazioni e danneggiamenti, e quindi iniziare una serie di indagini di diagnostica, monitoraggio e manutenzione.
Il compito di avviare l’iter grazie ai fondi milanesi faceva capo all’Ufficio lavori pubblici, guidato ai tempi e fino a pochi mesi fa dall’ingegnere Antonio Ferro. Ma cos’è accaduto realmente negli ultimi 7 anni? Assolutamente nulla, come ammette senza troppi giri di parole anche l’assessore Daniela Gerosa.
“Purtroppo è così – dice Gerosa – Non nascondo che quando è arrivata la lettera persino io ho temuto che riguardasse Villa Olmo. In realtà il ritiro dei 200mila euro concessi è legato all’iniziativa sulle mura e sulle torri. La revoca del finanziamento – aggiunge l’assessore – è dovuto al fatto che il progetto non è mai stato avviato dagli uffici in tutti questi anni. Non nascondo che l’arrabbiatura è forte”.
Inutile dire che, a questo punto, è pressoché impossibile immaginare che gli interventi in questione saranno mai portati a termine. Una beffa clamorosa che a essere maligni potrebbe essere persino interpretata comune un segnale chiaro di Fondazione Cariplo a fare presto su Villa Olmo. Rinunciare a 5 milioni non sarebbe un pasticcio, ma un apocalisse.
Mi raccomando, non fate mancate il premio di produttività massimo al dirigente e al suo staff
Ma ci sarà un responsabile ? Si ravvisano aspetti disciplinari direi.