[fvplayer src=”http://www.espansionetv.it/gate/wp-content/uploads/2017/02/morta-canturina.mp4″ splash=”http://www.espansionetv.it/gate/wp-content/uploads/2017/02/morta-canturina-foto.png” width=”1980″ height=”1080″]IN AGGIORNAMENTO
I dettagli sono pochissimi e frammentari. E’ successo poco fa in via Canturina a Como dove, secondo quanto apprendiamo, è stato trovato il corpo senza vita di una donna, probabilmente accoltellato. Contemporaneamente sarebbe stato soccorso un uomo coperto di sangue.
Sul posto Polizia e 118.
AGGIORNAMENTO
La donna trovata cadavere aveva 76anni, era gravemente malata. E’ stata uccisa dal marito, probabilmente a coltellate. L’uomo forse ha posto fine alla vita della moglie per dare una fine alle sofferenze di entrambi. Quindi ha tentato il suicidio senza riuscirci.
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per fortuna sono vedova…la scusa di questi mariti è di uccidere la moglie per non farla soffrire..in realtà penso che la uccidano per togliersi un gravoso impegno che non sanno quanto durerà…è vero che spesso e volentieri queste persone sono lasciate sole, ma ciò non deve diventare una scusa per lasciarli uccidere impuniti anche se poi fanno finta di suicidarsi.
Assistere un ammalato grave, magari un ammalato che non accetta la propria malattia, che si dispera e fa disperare chi lo assiste, non è davvero facile.
Solo chi sfortunatamente ci si è trovato in mezzo sa quanto forza fisica, ma soprattutto psicologica siano necessarie per far fronte alla situazione.
Se poi la malattia dura nel tempo, magari anni, e addirittura peggiora, tu devi avere una forza d’animo non comune per potercela fare: quante volte devi chiamare il 118, correre al pronto soccorso con l’ansia che ti chiude la gola, oltretutto il pronto soccorso o l’eventuale ricovero mettono solo una pezza, ma non risolvono certo il problema di fondo, problema che ti ritrovi tal quale una volta rientrati a casa.
In inglese c’è il termine burnt-out che significa esaurito, esausto, bruciato che è quel che può accadere quando quella cosa bastarda che chiamiamo vita si accanisce contro di te.
Io provo una grande pietà soprattutto per la vittima, certamente, ma non poca anche per l’uxoricida.