Si amplia a dismisura il fossato tra il Partito Democratico, e segnatamente la parte che sostiene apertamente la candidatura alla primarie di Maurizio Traglio, e la sinistra comasca che guarda all’assessore Bruno Magatti come potenziale alternativa.
A tracciare un solco forse invalicabile tra le due componenti non poteva che essere uno scontro frontale proprio tra Magatti e Traglio. In un’intervista al Corriere di Como, infatti, l’assessore di Palazzo Cernezzi ha escluso qualsiasi possibilità di un incontro con l’imprenditore candidato alle primarie, ritenendolo del tutto estraneo alla cultura politica del centrosinistra e persino alle questioni amministrative della città.
Una sentenza politica, più che una semplice critica, a cui Traglio ha risposto con toni altrettanto duri più: “Chi non vuole dialogare con chi la pensa diversamente – ha affermato in una nota l’imprenditore – ha un’idea di democrazia piuttosto lontana da quella dei cittadini e dalla mia”.
Parole pesanti, che rinfacciano una sorta di contrarietà preconcetta a Magatti. Il quale viene pure attaccato per aver rifiutato il confronto alle primarie indette dal Pd.
“Chi desidera rappresentare un progetto di cambiamento con radici nel riformismo del centrosinistra si dovrebbe candidare alle primarie – conclude Traglio – Chi le elude, così come evita il dialogo con le persone, secondo me favorisce il ritorno di quelli che hanno nostalgia dei tempi di Stefano Bruni. È un peccato”.
Insomma: Magatti dipinto come una sorta di alleato indiretto del centrodestra, a danno del centrosinistra. Difficile davvero, dopo simili bordate, ipotizzare una qualunque ricucitura tra i due contendenti.