“L’episodio è isolato. Ma non va sottovalutato: c’è un mondo di criminalità, legato a droga e prostituzione, che cerca di pescare dal bacino dei migranti”.
L’allarme è di Roberto Bernasconi, direttore della Caritas di Como, l’organizzazione che – insieme con la Croce Rossa – gestisce il centro d’accoglienza di via Regina, a Como. La struttura dove vivono le due ragazze nigeriane picchiate e minacciate nelle scorse ore da tre connazionali, che volevano obbligarle a prostituirsi.
I tre sono stati arrestati. L’episodio, però, fa riflettere. “La criminalità cerca di attingere da questo mondo – continua Bernasconi – si rivolge a persone fragili e deboli, attirate dalla prospettiva di un guadagno facile. Perciò questo episodio, pur isolato, mi preoccupa moltissimo. Chiunque si occupi di prima accoglienza non vuole che queste persone finiscano in circuiti criminali, di droga e prostituzione. I più deboli – spiega ancora il direttore Caritas – sono proprio i nigeriani, i più esposti a questo rischio. Le due ragazze dell’episodio hanno mostrato un’alta levatura morale e si sono opposte agli aguzzini, ma non dobbiamo abbassare la guardia. Dobbiamo combattere giorno dopo giorno. Non a caso, alcuni nostri operatori – conclude Bernasconi – hanno una formazione specifica sull’affettività e sulla sessualità”.