Como Acqua verso l’intesa, l’accordo c’è. Dopo discussioni e accuse reciproche, la politica si è seduta intorno a un tavolo e sembra aver trovato la soluzione.
E così la nascita della società pubblica che si occuperà di gestire il ciclo integrato dell’acqua in provincia di Como, che ha scatenato polemiche infuocate e che solo poche settimane fa sembrava destinata a non vedere la luce, già a inizio 2018 potrebbe invece diventare realtà.
Ieri sera la svolta durante una riunione alla quale hanno partecipato il sottosegretario regionale e coordinatore provinciale di Forza Italia Alessandro Fermi, il segretario provinciale della Lega Nord Fabrizio Turba, Angelo Orsenigo segretario provinciale del Pd, Claudio Ghislanzoni, consigliere comunale di Erba, il sindaco di Barni Mauro Caprani (che aveva inviato una lettera ai sindaci diffidandoli dal votare si alla fusione), il presidente della provincia di Como Maria Rita Livio, il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Francesco Dotti e Fabio Bulgheroni, vicepresidente del Controllo analogo di Como Acqua srl.
Dal faccia a faccia è emersa la volontà di procedere il prima possibile con la fusione.
Necessarie ancora alcune verifiche tecniche sul valore degli impianti, sulle perizie effettuate e da effettuarsi su alcune delle società che si andranno a fondere in Como Acqua e chiarire la situazione degli oltre 120 dipendenti che andranno a confluire nella nuova compagine.
Passaggi che potranno essere compiuti in un mese così poi da lasciare campo libero alla definizione di un nuovo accordo da votare già a fine gennaio, inizio febbraio. Durante una riunione, in calendario la prossima settimana saranno definiti i prossimi passaggi.
Meno male che ogni tanto si usa il cervello.