L’economia delle attività illegali non conosce crisi. L’ultimo dato disponibile, relativo al 2015, è stato diffuso dal centro studi della Cgia di Mestre, l’associazione di artigiani veneta: oltre 17 miliardi di euro in un anno. “Tra le attività illegali – spiega il segretario della Cgia Renato Mason – l’Istat include solo le transazioni illecite in cui c’è un accordo volontario tra le parti, come il traffico di droga, la prostituzione e il contrabbando di sigarette e non, ad esempio, i proventi da furti, rapine, estorsioni, usura”.
A livello regionale la Lombardia la Liguria e la Campania sono le realtà che nel 2016 hanno fatto pervenire il più elevato numero di segnalazioni. Su base provinciale, infine, le situazioni più a rischio (oltre 200 segnalazioni ogni 100.000 abitanti) si registrano nelle province di confine di Como, Varese, Imperia e Verbano-Cusio-Ossola.