L’ottantenne ricoverato all’ospedale Valduce di Como per un caso di meningite batterica pneumococcica si trova attualmente nel reparto di Neurologia in condizioni critiche, ma stazionarie. L’uomo, residente in città, ha accusato i primi sintomi lo scorso 31 gennaio e immediatamente è stato portato in Pronto soccorso. Come ha rassicurato l’ATS Insubria, non si tratterebbe di meningococco, ma di una forma non infettiva che non richiede alcuna profilassi. Non è scattato infatti nessun intervento preventivo di sorveglianza tra i familiari e le persone che sono entrate in contatto con il paziente. “Non c’è alcun pericolo – sottolineano dall’ATS Insubria – Può capitare che si presenti questa forma di meningite in seguito alle complicanze di un’influenza che ha debilitato particolarmente il fisico, per di più se si tratta di un anziano”.
Il pensionato non risulta vaccinato per infezioni da pneumococco. A tal riguardo, l’ATS lariana sottolinea come dal 2017 si stia portando avanti una campagna di sensibilizzazione sul tema, proponendo gratuitamente il vaccino anti pneumococco. “Si tratta di un batterio molto diffuso che si ritrova tra naso e gola in bambini e adulti sani – spiegano dall’ATS – In molti casi, quindi, il portatore non sa di ospitare il germe, che si diffonde con facilità da un soggetto all’altro. La trasmissione avviene attraverso le goccioline di saliva emesse con starnuti, tosse o semplicemente parlando. I casi sono più frequenti in inverno e sono collegabili a raffreddori, influenza, o abbassamento del sistema di difesa immunitario, che predispongono all’infezione. I soggetti più a rischio sono i bambini, soprattutto nei primi due anni di vita, gli anziani, chi soffre di patologie che deprimono il sistema immunitario e persone con malattie croniche. Le infezioni da pneumococco – ribadisce l’ATS – possono essere prevenute con la vaccinazione, che è inserita nel calendario vaccinale regionale fin dal terzo mese di vita ed è fortemente raccomandata nella prima infanzia”.