<Le sentenze del Tar confermano la legittimità dei provvedimenti presi negli anni da Palazzo Cernezzi. Quello che auspico comunque è una soluzione rapida per il bene della città>. Lo dice il sindaco di Como Mario Landriscina il giorno dopo la pubblicazione delle tre sentenze del Tribunale Amministrativo della Lombardia che, accogliendo due ricorsi del Comune di Como e uno di Sacaim, l’azienda veneta che si era aggiudicata i lavori delle paratie, danno in sostanza ragione a Palazzo Cernezzi e bocciano le contestazioni che erano state fatte dall’amministrazione provinciale. Villa Saporiti aveva chiesto l’abbattimento di alcune opere fatte nell’ambito dei lavori, ma per il Tar questo non deve essere fatto.
Per il Comune di Como è un risultato utile e importante, anche se gli atti fanno riferimento alla passata amministrazione comunale, ovvero alla giunta di centrosinistra di Mario Lucini. «Le recentissime sentenze del Tar in merito alla presunta esistenza di eventuali abusi edilizi del Comune, e in merito alla revoca dell’autorizzazione paesaggistica della Provincia per la terza perizia di variante, confermano la legittimità dei provvedimenti assunti negli anni passati da Palazzo Cernezzi», dice Mario Landriscina.
La richiesta dell’amministrazione provinciale, se accolta dal Tar, sarebbe stata del resto l’ennesima tegola sul progetto paratie. Villa Saporiti aveva chiesto la demolizione di alcune opere realizzate dopo la definizione della terza variante: le palancole vicine al molo di Sant’Agostino, un riempimento nei pressi di piazza Cavour e un tratto della pavimentazione vicina al ponte di collegamento tra la darsena e la scalinata a ventaglio che dirada verso il lago.
«Auspico che l’intera vicenda trovi al più presto – ha aggiunto il sindaco Mario Landriscina – e per il bene della città, una composizione risolutiva, rispetto alle aspettative dei cittadini».