La testimonianza di un detenuto che in carcere ha incontrato due dei presunti responsabili dell’omicidio di Alfio Vittorio Molteni, l’architetto ucciso a Carugo il 14 ottobre 2015, è stata uno dei passaggi clou dell’udienza di oggi in Tribunale a Como.
L’uomo, Umberto Mastronardi, nel carcere del Bassone avrebbe ricevuto le confidenze di Michele Crisopulli, già condannato in primo grado per l’omicidio dell’architetto Molteni. Lo stesso detenuto ha fatto poi riferimento a un colloquio con Vincenzo Scovazzo, oggi sul banco degli imputati per l’omicidio, che sarebbe avvenuto alla presenza di un agente della polizia penitenziaria, senza però dare indicazioni per individuare il sorvegliante.
Per verificare l’attendibilità della testimonianza, il pubblico ministero titolare dell’inchiesta, Pasquale Addesso, ha chiesto dunque che siano coinvolti i responsabili del carcere per avere un quadro dei turni degli agenti in servizio nel giorno indicato da Mastronardi. Nella prossima udienza potrebbe essere valutato il coinvolgimento degli agenti nel tentativo di avere un riscontro sul racconto del detenuto.
Sul banco degli imputati c’è anche l’investigatore privato Giovanni Terenghi, a cui non viene contestato il delitto ma un ruolo negli atti persecutori. Oggi in aula, il suo difensore Paolo Camporini ha chiesto la revoca degli arresti domiciliari. Il pubblico ministero ha espresso parere negativo ed è attesa la decisione della Corte.
A processo, oltre a Scovazzo e Terenghi c’è il commercialista Alberto Brivio, accusato di aver orchestrato la serie di atti intimidatori sfociati nel delitto assieme con la moglie della vittima e sua amante Daniela Rho. La prossima udienza è fissata per l’8 marzo, quando saranno chiamati a comparire altri testimoni della difesa.