Il neo governatore della Lombardia Attilio Fontana è ancora alle prese con la composizione della giunta, che potrebbe essere formata da ben sedici elementi, il numero massimo consentito, per garantire gli equilibri nella coalizione di centrodestra uscita vittoriosa dalle elezioni. La richiesta del territorio comasco di poter esprimere almeno un assessore però potrebbe non essere accolta.
L’unico nome che resta in lizza è quello di Alessandro Fermi, Forza Italia, sottosegretario uscente e capace di catalizzare oltre 8mila preferenze personali. La nomina dell’azzurro però non è affatto scontata e secondo le ultime indiscrezioni potrebbe scattare solo se a Forza Italia venissero assegnati cinque assessorati. In alternativa, a Fermi potrebbe toccare la poltrona del presidente del consiglio regionale. In lizza per la giunta non risulta invece al momento alcun comasco nelle fila della Lega.
I comaschi eletti in consiglio regionale, lo ricordiamo, sono cinque. Oltre a Fermi, sui banchi di Palazzo Pirelli ci saranno i leghisti Fabrizio Turba e Gigliola Spelzini, il grillino Raffaele Erba e l’esponente del Pd Angelo Orsenigo.
Turba e Orsenigo rivestono attualmente anche l’incarico di sindaco, rispettivamente a Canzo e Figino Serenza. La poltrona di primo cittadino è incompatibile con quella di consigliere regionale e entrambi lasceranno dunque il ruolo di guida dei rispettivi paesi. Gli stessi consigli comunali di Canzo e Figino Serenza dovrebbero votare l’incompatibilità del sindaco, che decadrà formalmente dall’incarico e sarà sostituito in entrambi i casi dal vice-sindaco fino alle nuove elezioni, che saranno con ogni probabilità il prossimo anno.
Non c’è invece incompatibilità tra il ruolo di vice-sindaco o consigliere comunale e quello di parlamentare.