Si rimette in moto l’iter che dovrebbe portare, entro giugno, alla fusione in Como Acqua delle 12 società lariane che oggi gestiscono il ciclo integrato delle acque in gran parte dei comuni del territorio. Ieri – come fanno sapere dal Comune – è stata presentata alla commissione di controllo la relazione sulle verifiche delle perizie delle società operative territoriali destinate ad essere incorporate in Como Acqua, un documento affidato a due esperti del settore. La verifica si è resa necessaria dopo la mancata delibera nell’assemblea di Como Acqua dello scorso novembre. Alcuni mesi fa, infatti, tutto era stato bloccato perché sia la Lega che Forza Italia chiedevano nuove stime, convinte che il valore delle società fosse stato sottostimato. Le perizie hanno invece totalmente ribaltato ogni previsione. “Il valore economico delle società – spiegano dal Comune – in precedenza era di oltre 86 milioni di euro, mentre il valore economico secondo le nuove perizie è sceso a 56.819.000 euro. Con i precedenti valori Como Acqua avrebbe avuto un aumento di capitale di oltre 2 milioni, mentre l’aumento risultante dalle nuove perizie è di 1.500.000 euro”. “Abbiamo fatto un’operazione di trasparenza assoluta – interviene la presidente della Provincia di Como Maria Rita Livio – Entro pochi giorni proporremo all’assemblea dei soci di Como Acqua un nuovo percorso per arrivare, entro la fine di giugno, a una nuova ripartizione delle quote associative e alla conclusione del processo di fusione”. Processo che si dovrà concludere entro il 30 settembre 2018, data in cui Como Acqua dovrà essere operativa. Diversamente, la regione potrebbe decidere di inviare un commissario e a quel punto l’ipotesi di una privatizzazione dell’acqua in provincia di Como tornerebbe a prendere forza.