Nessun accordo sugli esuberi al Casinò di Campione d’Italia. Dopo il verbale di mancato accordo tra azienda e sindacati, la trattativa si è spostata a Milano, con il coinvolgimento dell’agenzia regionale preposta ad affrontare le situazioni di crisi. Anche in questo caso però l’esito è stata una fumata nera.
La strada verso un accordo resta in salita. La casa da gioco ha presentato un piano che prevede 156 licenziamenti su un totale di 492 dipendenti, oltre alla esternalizzazione di una serie di servizi. Il sindacato sta ragionando a una contro-proposta con l’obiettivo di salvaguardare i posti di lavoro, ma al momento non c’è alcuna intesa. Tra i problemi di fondo restano i 18 milioni di franchi che il Casinò deve dare ogni anno al Comune. Un contributo oggi troppo oneroso per i bilanci della casa da gioco.
“Oggi non è possibile chiudere un accordo – conferma Angelo Cassani, sindacato autonomo – C’è la volontà di risolvere il problema degli esuberi ma devono esserci le condizioni per farlo. Serve un tavolo tecnico e dobbiamo conoscere il piano industriale delle società, che al momento non esiste”. “I tempi sono stretti, è chiaro – aggiunge – C’è l’impegno da parte dei sindacati a studiare le possibili mosse per tutelare i posti di lavoro, ma ci devono essere le condizioni e abbiamo bisogno di poter dare ai lavoratori certezze sul futuro. Occorre una visione a lungo termine”.
Al momento dunque, senza un’intesa procede il piano degli esuberi annunciato dai vertici della casa da gioco.