Piazza Verdi, cuore della città, potrebbe essere considerata un catalogo virtuale del patrimonio culturale di Como. Da qui, infatti, sono molti gli edifici storici che si possono ammirare soltanto facendo un giro su se stessi. Si parte dall’imponente Duomo di Como, edificio in stile tardogotico rinascimentale situato a pochi passi dal lago. Sul retro si erge il Teatro Sociale, struttura di età neoclassica cuore pulsante dello spettacolo e della cultura della città. Sulla stessa piazza si affaccia la Torre Pantera, inserita a fianco dell’omonimo palazzo del XII secolo. Ed ecco tra loro il principale simbolo del Razionalismo non solo di Como ma d’Italia, Palazzo Terragni, quella che fu la Casa del Fascio, risalente al 1932. E’ solo uno dei capolavori della Como Razionalista: come non citare il monumento ai Caduti, un’imponente torre di 30 metri ideata da Giuseppe Terragni, che si erge all’inizio del quartiere Razionalista e dello Stadio Sinigaglia, altra struttura di grande interesse architettonico. Continuando lungo il lago si trova Villa Olmo, edificio neoclassico ideato dall’architetto Simone Cantoni. E si arriva infine alla Como romana, quella delle Terme e delle monete d’oro recentemente rinvenute sotto l’ex teatro Cressoni. Senza dimenticare il Castel Baradello, con la sua torre quadrata romanica, che domina la città dall’alto. Un patrimonio inestimabile, indubbiamente poco valorizzato. E a dimostrazione di ciò, le Giornate Europee del Patrimonio appena trascorse. In Lombardia gli eventi ufficiali registrati sul portale del Ministero erano 154. La provincia di Como si è distinta per averne presentato uno soltanto: a Villa Carlotta, in Tremezzina, era in programma la visita guidata al Fregio di Alessandro Magno. Niente altro di ufficiale, per una città che vanta un elenco di monumenti e capolavori ben più lungo di quello appena citato.