In attesa di decidere quali politiche di ulteriore incentivazione fiscale mettere in atto per evitare la perdita di imprese internazionali e lo spopolamento della Fashion Valley, il Canton Ticino ha deciso di scommettere sulla formazione dei suoi giovani in uno dei settori a più alta concentrazione di creatività: la moda. E ha scelto di farlo costruendo a Chiasso, a due passi dal confine con la città di Como, un gigantesco Centro professionale tecnico del settore tessile che riunisca sotto lo stesso tetto la Scuola d’arti e mestieri di sartoria e la Scuola specializzata superiore di abbigliamento e design della moda. Come riporta il nuovo numero del mensile “Il Frontaliere”, il Parlamento cantonale ha approvato alla fine di settembre un credito di quasi 8 milioni di franchi per l’acquisto del terreno e il concorso di progettazione della nuova sede. La politica ticinese non ha avuto dubbi: i voti favorevoli sono stati 65, nessuno contrario. Il Centro professionale di Chiasso, che alla fine costerà 3,5 milioni di franchi, sorgerà dietro la stazione ferroviaria internazionale e potrà accogliere fino a 280 studenti. L’inaugurazione è prevista per il 2023. Nel rapporto stilato dalla commissione della gestione in Gran Consiglio, in cui vengono elencate le ragioni per cui l’ubicazione decisa per la struttura risulta assolutamente appropriata, si legge “Si trova vicina al mondo del lavoro e alle aziende alle quali il Centro professionale del settore tessile si rivolge direttamente, a ridosso del confine con il distretto tessile di Como e la capitale della moda Milano”. La struttura di Chiasso potrebbe quindi essere una grande occasione anche per Como. Il punto è la capacità delle istituzioni italiane, politiche e scolastiche, di cogliere questa opportunità e di avviare subito un dialogo che trasformi la tanto decantata cooperazione transfrontaliera in una realtà più concreta.