Dal fenomeno del working poor, lavoratori con un basso livello di reddito divisi tra salari da fame e contratti a intermittenza alla precarietà in particolare nei settori della logistica, del turismo e del lavoro di cura alla persona, specie per i soggetti più fragili. Sono tra i temi principali affrontati al congresso della Camera del Lavoro di Como in cui la Cgil lariana ha messo al centro il lavoro e le sue trasformazioni.
“Questo fenomeno – Giacomo Licata, segretario provinciale della Cgil – dovrebbe convincerci a sostenere la necessità di un osservatorio territoriale, luogo che potrebbe essere individuato nel Tavolo dello sviluppo e della competitività”.
Non sono mancati riferimenti ad alcuni temi d’attualità politica. “Serve alzare la voce e richiamare alle proprie responsabilità quei politici che governano la Regione e che sono venuti a Como a promettere la cancellazione dei pedaggi e gli investimenti per la prosecuzione di Pedemontana. Hanno preso in giro i comaschi”, spiega Licata. Infine il segretario è intervenuto anche sulla chiusura del centro migranti di via Regina: “Sono circa mille, a Como, i richiedenti asilo in attesa di risposta e per molti di loro, sia in caso di risposta positiva sia negativa, si chiuderanno le porte delle strutture di accoglienza e si ritroveranno per strada. La politica deve trovare soluzioni, non scaricare sui volontari e sullo straordinario impegno della Caritas e delle parrocchie la gestione di questi problemi”.