Ha davvero dell’incredibile la vicenda che riguarda, purtroppo da anni, il forno crematorio nel cimitero Monumentale di Como. Questa mattina riunione urgente a Palazzo Cernezzi. L’oggetto della discussione: il bilancio comunale. Perché nessuna risorsa è stata prevista per la gestione del forno. La spesa ammonterebbe tra i 270mila e i 300mila euro. “Le risorse economiche possono essere prelevate dal fondo stanziato per le opere pubbliche oppure attraverso una variazione al bilancio”, spiega l’assessore ai servizi cimiteriali di Como, Francesco Pettignano. Quel che è certo che il bilancio va chiuso entro l’anno, il 31 dicembre, e nel caso in cui servisse una variazione al bilancio la delibera dovrebbe essere portata in giunta nelle prossime settimane. Il Comune poi dovrà pensare anche a chi affidare la gestione. “Le soluzioni sono due – dice Pettignano – o un bando per trovare un soggetto che possa gestire l’impianto oppure assumere del personale e formarlo”. Intanto la situazione del forno crematorio resta ferma: di ieri l’intoppo burocratico che comporterà ancora ritardi e lungaggini. “Entro la settimana invieremo alla Provincia la richiesta per l’autorizzazione all’emissioni dei fumi nell’atmosfera, e una volta ricevuta risposta potremo provvedere al collaudo del forno crematorio”, dice ancora Pettignano. Infine l’ultimo capitolo della saga: il passaporto mortuario che secondo il Comune sarebbe indispensabile per far cremare i propri cari oltre confine. “Se ne sta occupando la Prefettura”, conclude l’assessore.
Viviamo in una città dove fa schifo non solo vivere, ma anche morire