Droga, armi e munizioni da guerra. Un traffico internazionale tra Italia e Albania, gestito da quattro gruppi criminali, scoperto e smantellato dalla guardia di finanza di Lecce con l’operazione “Fiori di primavera”. Tra i 27 destinatari dell’’ordinanza di custodia cautelare richiesta dalla direzione distrettuale antimafia pugliese ed eseguita oggi da un centinaio di militari delle fiamme gialle c’è anche un albanese residente a Cantù. Tutti sono accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla produzione e al traffico internazionale di sostanze stupefacenti.
L’operazione è scattata dopo quasi due anni di indagini. I gruppi criminali avevano le basi a Lecce e ramificazioni in Calabria, Toscana, Emilia Romagna, Sicilia, Liguria e Lombardia. I vertici del gruppo ordinavano grossi quantitativi di droga in Albania e reclutavano scafisti che trasportavano in Italia, con potenti gommoni, tonnellate di marijuana, cocaina ed eroina. In Puglia, la droga veniva stoccata e poi distribuita e venduta dai complici italiani.
Le indagini della guardia di finanza hanno permesso di accertare che dall’Albania partivano ingenti carichi di droga destinati a rifornire non solo l’Italia ma anche Svizzera e Germania.
Nel corso delle indagini, in 26 distinti interventi operativi sono state arrestata in flagranza 31 persone responsabili, insieme ad altre 90 denunciate a piede libero, dell’importazione ripetuta in Italia di 8 tonnellate e mezzo di marijuana e quasi 10 chilogrammi di eroina e cocaina oltre che di armi e munizioni.
L’uomo arrestato nel comasco è un albanese di 33 anni che era già agli arresti domiciliari nella sua abitazione di Cantù e oggi è stato trasferito in carcere. Per l’accusa era uno degli scafisti che trasportava marijuana e cocaina dal Paese delle Aquile alle coste italiane.