L’ipotesi dell’omicidio è tutt’altro che marginale nel fascicolo aperto in procura a Como dopo il ritrovamento, venerdì scorso, del corpo senza vita di Arno Sandrini, 50 anni, fratello di Alfredo, ucciso a colpi di carabina nel 2014 sulla pista ciclabile di Gera Lario.
Il cinquantenne è stato trovato nel suo appartamento, a Sorico. Aveva una profonda ferita alla gamba ma, sembra dalle prime informazioni, anche numerosi lividi in diverse parti del corpo. Una circostanza che lascia spazio all’ipotesi di una colluttazione più che di una caduta accidentale, di un incidente domestico.
C’è attesa soprattutto per l’esito dell’autopsia, eseguita nel pomeriggio di oggi dall’anatomopatologo di Lecco Paolo Tricomi. La ferita alla gamba non è stata provocata da un’arma da fuoco, ma resta appunto da capire cosa possa aver provocato il taglio e se questo sia effettivamente la causa della morte. Il pubblico ministero titolare dell’inchiesta, Antonio Nalesso, ha dato l’incarico per una consulenza anche al genetista Carlo Previderè.
Arno Sandrini è stato trovato nella sua camera da letto, nell’appartamento adiacente a quello dei familiari. Venerdì scorso, il 50 sarebbe dovuto andare a ritirare la pensione. Non vedendolo arrivare, le persone che dovevano accompagnarlo sono salite in casa. La porta era chiusa e Arno non rispondeva. E’ intervenuto dunque un fratello che ha aperto la porta. Arno era già morto, sul suo letto. Sono stati subito chiamati i carabinieri della compagnia di Menaggio, che hanno avviato le indagini e coinvolto anche gli esperti della scientifica.