Cassonetti per la raccolta di abiti usati: il Comune di Como interviene con una nota ufficiale, dopo la bufera mediatica dei giorni scorsi.
Le critiche, in particolare, insistevano sui 400 euro annui per il servizio di raccolta degli abiti.
“È necessaria una nuova concessione in quanto la precedente non era più prorogabile – spiega Palazzo Cernezzi – E’ stata scelta una procedura ad evidenza pubblica per la trasparenza dell’iter. Con le due gare già espletate non è stato possibile assegnare il servizio per errori materiali nella presentazione delle offerte e per mancanza dei requisiti necessari. Sta per partire l’iter per la nuova gara che sarà pubblicata all’inizio di maggio. La base d’asta è stata individuata dagli uffici in seguito a una ricerca di mercato su altri comuni italiani scegliendo la cifra intermedia di 400 euro annui per la concessione del servizio specifico”.
Una cifra che prima non andava pagata perché il servizio era affidato in concessione diretta, senza una gara d’appalto.