Anche Antonio Pennestrì avrebbe chiesto di poter essere interrogato dal pubblico ministero che lo sta indagando sulla vicenda delle presunte mazzette all’ex direttore dell’Agenzia delle Entrate di Como e al suo funzionario in cambio di favori nella definizione di contese tributarie. Lo avrebbe fatto tramite il suo avvocato, il legale Giuseppe Botta, con una data che dovrebbe essere stata fissata in mercoledì della prossima settimana. Pare fin da subito evidente quanto quel giorno possa essere importante negli sviluppi presenti e futuri dell’inchiesta condotta dal pm Pasquale Addesso. Il noto commercialista comasco seguirebbe dunque, a pochi giorni di distanza, la strada già intrapresa dal figlio Stefano, anche lui arrestato nell’ambito della stessa indagine, sentito per nove ore di fila in procura (interrogatorio che è stato secretato).