Aveva appena diciannove anni, Elia Baraldi. Eppure, nonostante la sua giovane età, il ragazzo di Erba aveva una già maturato una lunga esperienza di montagna.
Non era un escursionista improvvisato: tutt’altro. Era uno scalatore che si allenava spesso. Che amava la vita all’aria aperta e rispettava la montagna. I suoi profili social sono pieni di foto di monti, vallate e pareti.
Una passione che, purtroppo, l’ha tradito domenica. Elia Baraldi è morto sul versante italiano del Monte Bianco, sulla salita della Cresta del Brouillard, a 4.600 metri di quota.
La tragedia come detto risale a domenica, ma il corpo del giovane escursionista lariano è stato recuperato ieri. Il 19enne stava scalando con un amico, quando è precipitato nel vuoto. E’ stato proprio il compagno di escursione – rimasto a sua volta bloccato in parete e poi salvato – a chiamare i soccorsi.
Il corpo di Elia Baraldi è stato recuperato dai soccorsi e trasportato all’obitorio di Courmayeur, e i familiari, avvisati della tragedia, hanno raggiunto ieri la Valle d’Aosta.
Sarà compito ora della guardia di finanza di Entrèves fare luce sulla dinamica della tragedia.
La Cresta del Brouillard è considerata una classica salita al Monte Bianco, che prevede un dislivello di 3.200 e solitamente viene percorsa in tre giorni.
I RAGNI DI LECCO: “SPONTANEO E GENUINO”
Nel pomeriggio è emersa una prima, sommaria ricostruzione dell’incidente, fornita dal compagno di scalata di Elia Baraldi.
Entrambi, secondo quanto riportato dall’Ansa, stavano uscendo dalla via e quando sono arrivati in cresta il giovane lariano è stato travolto da una scarica di rocce che lo ha fatto precipitare per circa 800 metri.
Tra i numerosissimi messaggi di cordoglio,anche quello dello storico gruppo di alpinisti dei Ragni di Ecco, che sui social ricorda il giovane così:
“Elia, un ragazzo genuino, spontaneo e sempre sorridente, con una passione immensa per la montagna. Il nostro abbraccio forte è con i suoi familiari e i suoi amici in questo triste giorno” .