Motivi economici. Ma soprattutto passionali. Sarebbero questi i moventi alla base dell’aggressione di mercoledì pomeriggio a Erba, quando un uomo in via Milano ha litigato con il fratello e ha esploso tre colpi di pistola. Nell’agguato, fortunatamente nessuno è rimasto ferito.
Ma l’aggressore avrebbe sparato per uccidere, ad altezza uomo: un colpo si è conficcato nel muro solamente grazie alla prontezza di riflessi del fratello, che si è buttato a terra. Poi il padre avrebbe tentato di mettersi tra i due figli. Sarebbe questa la dinamica di quanto accaduto nei pressi di una ditta di Erba, lungo via Milano, azienda del tutto estranea all’accaduto. Il fratello che ha premuto il grilletto è ancora ricercato. Sarebbe anche sceso dall’auto con cui era giunto a Erba già con il revolver in mano. Poi, all’arrivo del padre e del fratello, solo urla e tre spari. Il primo finito nel muro, il secondo a terra, il terzo nell’auto dei famigliari. Non si conosce la via di fuga del fratello, ucraino come tutta la famiglia e come l’unico arrestato, un 23enne residente a Segrate che avrebbe accompagnato l’aggressore sul posto dell’agguato.
Ai genitori, prima di essere condotto al Bassone, il 23enne avrebbe riferito di non sapere quello che stava avvenendo, di non aver visto la pistola, di essersi limitato ad accompagnare il collega come gli aveva chiesto. Domani verrà interrogato in carcere dal giudice delle indagini preliminari di Como.