Gli scontri e le tensioni del derby tra Como e Lecco del 22 maggio scorso. Le indagini della polizia della questura cittadina, che hanno analizzato le immagini girate dagli operatori della polizia scientifica, sono sfociate in dieci provvedimenti di Daspo, il divieto di assistere a manifestazioni sportive per altrettanti tifosi, 8 del Lecco e 2 del Como che hanno avuto un ruolo attivo negli scontri. E’ ancora al vaglio delle forze dell’ordine la posizione di un undicesimo tifoso lecchese.
Il provvedimento restrittivo prevede, oltre al divieto di accesso agli impianti sportivi da un minimo di un anno a un massimo di due anni e mezzo anche il divieto di ingresso nell’area dello stadio in occasione delle partite, da tre ore prima del fischio d’inizio a tre ore dopo la conclusione.
Tra i destinatari del Daspo, quattro avevano già ricevuto un provvedimento analogo negli anni scorsi, mentre cinque erano già stati accusati in precedenza di reati quali danneggiamento aggravato, lesioni personali colpose e tentato furto aggravato. Come previsto dal cosiddetto decreto sicurezza bis, i tifosi destinatari del provvedimento non potranno accedere allo stadio, con qualsiasi tipo di biglietto fino a quando non otterranno la riabilitazione, che non potranno chiedere prima che siano trascorsi tre anni dal termine del divieto di ingresso allo stadio.