Il tempo e le condizioni di abbandono stanno accelerando i segni di degrado al Politeama di Como. Dopo la perdita della lettera “P” nell’insegna che indica il nome dell’ex cineteatro di piazza Cacciatori delle Alpi, ora spuntano delle strutture tubolari a sostegno delle tre pensiline che si trovano accanto alla porta di accesso principale dell’edificio.
“Si tratta di un intervento di messa in sicurezza provvisorio – spiega l’assessore all’Edilizia pubblica del Comune di Como, Vincenzo Bella – I puntelli possono tamponare la situazione al massimo per due mesi poi si dovrà intervenire con un intervento definitivo. Le pensiline dovrebbero essere smontate e riposte all’interno della struttura. La proprietà dell’immobile è condivisa non possiamo prendere decisioni in autonomia, siamo vincolari al parere della Soprintendenza”, conclude l’assessore.
I tecnici comunali hanno effettuato un sopralluogo nel mese di agosto dove sono emerse una serie di criticità sia all’interno che all’esterno dell’immobile. Nella relazione dei tecnici del Comune si legge che “al fine di consentire l’esecuzione delle operazioni di messa in sicurezza della facciata del Politeama, lungo il marciapiede di via Gallio, sarà necessario realizzare una struttura provvisionale in tubi e giunti per il sostegno delle 3 pensiline in acciaio e vetro. Tale operazione – continua la nota – si rende necessaria a causa del l’avanzato stato di corrosione degli elementi metallici di sostegno della pensilina che non garantiscono più adeguati livelli di sicurezza nei confronti dei passanti”. Da anni lo storico cineteatro di piazza Cacciatori delle Alpi versa in condizioni di abbandono, è chiuso infatti dal 2005.
“Occorre verificare a che punto le infiltrazioni abbiano compromesso il cemento armato”, spiega Francesco Nessi, il liquidatore della Società Politeama, che sul fronte dell’acquisto dell’immobile dice: “La prossima settimana si riunirà il Collegio dei periti per aggiornare i valori di perizia”. Un’occasione per verificare lo stato dell’arte e preventivare in questo modo gli eventuali costi di ristrutturazione. Un’operazione dai tempi non proprio brevi mentre il Politeama attende ancora di conoscere il proprio destino.
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