Ristorni fiscali dei frontalieri per l’anno 2017, alla provincia di Como sono destinati 4 milioni e 700mila euro. Le risorse, attribuite a titolo di compensazione finanziaria a Regione Lombardia, ammontano a oltre 12 milioni 500 mila euro, da ripartire tra le province di confine. L’importo è determinato sul numero di residenti frontalieri pari a 10.899, di cui 4.094 provenienti dalla provincia di Como, 69 dalla provincia di Lecco, 59 dalla provincia di Sondrio e 6.677 da quella di Varese, a cui vengono destinate le maggiori risorse, oltre 7 milioni 500mila euro.
“Anche quest’anno – ha spiegato l’assessore agli Enti locali, Montagna e Piccoli Comuni Massimo Sertori – le province beneficiarie potranno utilizzare queste risorse per la realizzazione di progetti di alta valenza e definiti nei piani provinciali, finalizzati a investimenti sui territori volti a migliorare la qualità di vita dei tanti lavoratori frontalieri”.
“L’attribuzione dei ristorni fiscali conferma la bontà dell’accordo del 1974 – ha aggiunto il presidente del consiglio regionale Alessandro Fermi – che resta più che mai valido e attuale, nonostante le dichiarazioni strumentali e propagandistiche dell’Udc ticinese (che più volte ne ha chiesto il blocco)”.
“Bisogna mantenere saldi i principi dell’accordo anche qualora si dovesse arrivare a una revisione – ha dichiarato il parlamentare del M5S Giovanni Currò – E quindi non transigere sull’aspetto fondamentale dei ristorni e anche sul fatto che i comuni utilizzino le somme, come era previsto in origine, essenzialmente per interventi infrastrutturali sul trasporto pubblico così da consentire ai frontalieri di avere mezzi adeguati per spostarsi e evitare code e incolonnamenti sul confine”.
Per procedere direttamente all’erogazione delle quote, le province dovranno presentare entro sei mesi dalla pubblicazione dell’atto sul bollettino ufficiale di Regione Lombardia, il provvedimento di delibera con cui approvano il piano di esecuzione dei lavori per ogni progetto che intendono realizzare.