«I candidati a un ruolo di rappresentante del Comune di Como presso enti, aziende e istituzioni presentino un’autocertificazione che attesti lo stato dei propri carichi penali pendenti». Il capogruppo di Svolta Civica a Palazzo Cernezzi, Vittorio Nessi, ha presentato una mozione da discutere in consiglio comunale nella quale chiede la modifica – o meglio, l’integrazione – della delibera che a ogni inizio di mandato amministrativo elenca i criteri di scelta e di assegnazione degli incarichi di rappresentanza della città nei vari enti partecipati.
La mozione ha come obiettivo evidente evitare che il sindaco, la giunta o lo stesso consiglio possano nominare persone che non abbiano una fedina penale immacolata. Nella premessa del documento, infatti, Nessi spiega che di recente «sono emersi casi in cui alcuni rappresentanti si sono trovati in condizioni di condanna (definitiva e in primo grado di giudizio) per reati commessi nell’esercizio delle loro professioni». Nessi ricorda anche che un recentissimo ordine del giorno, presentato dalla Lista Rapinese ma respinto dal consiglio, «impegnava il sindaco ad adottare più efficaci strumenti di controllo nelle procedure di candidati a rappresentare il Comune in seno a enti partecipati».