Quaranta persone, un notaio, un nuovo circolo: Officina Como. Che scatena fibrillazioni e retropensieri nel centrosinistra.
Un paio di sere fa, come riporta il Corriere di Como di oggi, davanti a un notaio una quarantina di persone ha siglato l’atto costitutivo di Officina Como. Un’associazione che evidentemente mira a ridisegnare la città.
Se lo scopo è chiaro, più difficile per ora è capire la forma e le modalità di azione di questo circolo. Gruppo di pressione? Centro di potere? Club di amici influenti? Le risposte possibili sono molte. Tutte valide, tutte lecite, almeno sino a quando gli stessi promotori non vorranno dare un’interpretazione autentica presentando la loro creatura in forma pubblica.
I nomi di alcuni firmatari sono stati svelati oggi dal Corriere di Como. In primis Maurizio Traglio – imprenditore e candidato sindaco (sconfitto) del centrosinistra a Como – e Paolo De Santis, un passato di assessore e presidente della Camera di Commercio e un presente robusto di imprenditore alberghiero. Poi Barbara Minghetti, già presidente del Teatro Sociale di Como, l’ex sindaco di Cernobbio Enrico Lironi, la moglie di Moritz Mantero, il patron di Orticolario, Elena Boselli, l’ex presidente dell’Ordine degli architetti di Como Angelo Monti, l’avvocato e tributarista Silvio D’Andrea, l’ex manager Bennet Michele Tomaselli, l’organizzatore del Wow Music Festival Matteo “Taz” Montini, la pediatra Roberta Marzorati. Chi non sembra aver digerito bene l’iniziativa sono i vertici del Pd, che nulla sapevano di Officina Como nonostante la presenza, nella stessa, di due uomini targati Dem: l’ex segretario generale della Cgil di Como, Alessandro Tarpini e Gianstefano Buzzi.