Regionalizzazione della navigazione dei laghi lombardi. Per il ministro Gelmini, serve una “forte sinergia tra le regioni interessate”. E “un tavolo tecnico che possa fare la sintesi e riprendere in mano un processo rimasto inattuato dal 1997”. Il ministro per gli Affari Regionali, Mariastella Gelmini, è intervenuto in videoconferenza oggi nel convegno sul tema promosso dalla Commissione Territorio di Regione Lombardia. Il passaggio della gestione della navigazione pubblica sui laghi Maggiore, di Como e del Garda alle regioni territorialmente competenti risale ad un decreto legislativo del 19 novembre 1997. Fino ad ora non è mai stato attuato.
Dopo oltre 20 anni, il processo di regionalizzazione è quindi ancora fermo al palo, nonostante rappresenti un’ambizione dei territori. “Si tratta di un argomento strategico per lo sviluppo del bacino che sta attorno a questi laghi e di tutte le regioni coinvolte – ha aggiunto il ministro Gelmini – e devo ammettere che in questi anni l’attività del governo è stata inconcludente, anche a causa della mancanza di un dialogo proficuo con le regioni. Procedere in questa direzione significa spingere verso una mobilità più moderna e sostenibile”.
“Un tema che esiste da oltre 20 anni – dice il presidente del consiglio regionale, Alessandro Fermi – sul quale tutti sono concordi, eppure ancora se ne discute”. “Noi ci crediamo, abbiamo bisogno che i nostri laghi siano governati dalle nostre regioni”, ha aggiunto Claudia Carzeri, presidente della Commissione Territorio.