Partirà il prossimo lunedì, 8 marzo, la campagna vaccinale riservata al personale scolastico. In Lombardia sono circa 200mila le persone delle scuole primarie e secondarie segnalate sulla base degli elenchi forniti dal Ministero dell’Istruzione. A questi dovranno essere aggiunti il personale delle scuole paritarie, della prima infanzia e nidi.
La somministrazione dei vaccini, il cui coordinamento territoriale è affidato alle singole ATS, potrà avvenire anche in strutture private accreditate e sarà utilizzato il vaccino Astra Zeneca.
“I tempi per il completamento di questa operazione dovrebbero essere contenuti in 5 settimane”, fa sapere il direttore generale dell’assessorato al Welfare di Regione Lombardia Giovanni Pavesi.
A Como docenti e operatori scolastici saranno convocati in via Napoleona, nell’area che era stata destinata ai pazienti Covid in fase di guarigione e che ora è stata riconvertita per effettuare in sicurezza le iniezioni.
Infine anche il personale dell’Università sarà sottoposto a vaccinazione contro il Covid.
Ai due atenei dell’Insubria sono destinate circa mille dosi per docenti, amministrativi, tecnici, assegnisti, borsisti, dottorandi e professori a contratto. La vaccinazione sarà erogata a Varese, in una sede che sarà comunicata, in collaborazione con Asst dei Sette Laghi e con gli specializzandi dell’Insubria che daranno disponibilità.
Intanto Regione Lombardia ha attivato il portale per le iscrizioni alla campagna vaccinale. Gli interessati una volta iscritti riceveranno un sms che indicherà luogo, data e ora in cui sarà somministrato il vaccino.
LA PRECISAZIONE DI BERTOLASO
“Da settimana prossima, come annunciato ieri dalla vicepresidente Letizia Moratti, cominceranno le vaccinazioni per gli insegnanti nessuno escluso”, ha detto Guido Bertolaso, consulente regionale per la campagna vaccinale. “Alcuni stanno protestando – ha aggiunto – perché hanno problemi con il portale. Faccio però presente che gli elenchi degli insegnanti ce li avrebbe dovuti fornire il ministero della Pubblica istruzione. Purtroppo mancano una serie di scuole come le paritarie e gli asili nido. Serve dunque anche la collaborazione dei Comuni altrimenti è difficile sapere con esattezza chi deve essere vaccinato. Ci vuole dunque quella flessibilità che fino ad oggi è mancata”.