“E’ una corsa contro il tempo, c’è la massima attenzione per trovare una soluzione e dare al Como la possibilità di giocare nel suo stadio naturale, ma bisogna rispettare la legge e le richieste legate agli aspetti di sicurezza, nell’interesse di tutti”. E’ chiaro il pensiero del prefetto di Como, Bruno Corda, in questi giorni caratterizzati dagli interrogativi sul futuro del Sinigaglia, oggi non adatto ad ospitare il campionato del Como in serie B. Entro giovedì si conoscerà il verdetto della Commissione Criteri Infrastrutturali e Sportivi-Organizzativi sulla scelta del club azzurro di indicare lo stadio Silvio Piola di Novara come struttura alternativa per le gare casalinghe finché il Sinigaglia non verrà messo a norma per la serie B. Nel frattempo continuerà il lavoro dei tecnici del Como per la stesura del progetto sui lavori da realizzare. Da questo progetto dipenderà il futuro della stagione azzurra, . Una volta preparato il piano sul nuovo Sinigaglia verrà convocata la commissione provinciale di vigilanza. Fra i tifosi intanto cresce la preoccupazione per un campionato, finalmente di alto livello, che possa essere giocato non sul Lario a causa di un Sinigaglia senza requisiti per la B. Al momento, però, è difficile fare previsioni e nessuno si sbilancia, né in un senso né nell’altro. “Dovremo vedere il progetto della società – ribadisce Corda – Come Prefettura abbiamo dato la nostra disponibilità a Comune e club per dare le indicazioni necessarie e, se richiesto, la commissione provinciale di vigilanza potrà offrire consulenza e non soltanto dare un parere”. Una sola certezza in questi giorni febbrili: lo stadio va messo a norma secondo la legge considerando che ogni categoria ha dei requisiti da rispettare. Lo ribadisce anche il questore di Como, Michelangelo Barbato. “Tutto dipenderà dal progetto che verrà presentato – spiega il questore – tenendo conto delle prescrizioni e della conformazione del territorio visto che intorno allo stadio ci sono i giardini pubblici, le case e il lago”.