Gli arrivi in provincia di Como proseguono, pur a ritmi meno sostenuti rispetto ai giorni scorsi: tre, quattro migranti al giorno, contro i venti o trenta al giorno della precedente settimana.
Ogni cento profughi accolti in Lombardia, sette arrivano in provincia di Como: così è stato stabilito, secondo un criterio di ripartizione che si basa sulla popolazione residente.
La macchina dell’accoglienza, in provincia di Como, sta per fondere: gli arrivi della scorsa settimana hanno messo in ginocchio anche la Caritas diocesana, che parlava di <stato d’emergenza>.
I trenta posti dell’ex caserma di via Borgovico, al centro di numerose polemiche politiche, sono stati riempiti in poche ore. La Prefettura sta cercando ora nuove sistemazioni per i migranti – soprattutto per quelli che potrebbero arrivare nei prossimi giorni – e sta vagliando diverse ipotesi. L’estrema ratio sarebbe una tendopoli, da allestire in un’area demaniale. Una delle zone prese in considerazione è il terreno in zona Bassone, ad Albate, vicino al carcere.
Ipotesi che suscita le ire della Lega Nord: il Carroccio ha già organizzato un presidio domani sera alle 21 davanti all’aula bunker del carcere con militanti e residenti.
E sempre per conto della Lega Nord, il parlamentare comasco Nicola Molteni, dopo aver paragonato le tendopoli a lager, ha presentato un’interrogazione ad Alfano e Orlando, ministri rispettivamente dell’Interno e della Giustizia, per chiedere di non allestire spazi di accoglienza temporanei.