“Il piazzale di Camerlata non è più quello di 80 anni fa. Bisogna ripensare al futuro della fontana, per questo non sono contrario all’idea di ricostruirla con materiali nuovi, che diano garanzie di conservazione”. E’ il pensiero di Damiano Cattaneo, ex presidente degli ingegneri comaschi ma soprattutto figlio di Cesare Cattaneo che, assieme a Mario Radice, progettò nel 1935 la famosa opera, all’epoca collocata al Parco Sempione per la Triennale del ’36 e poi ricostruita negli anni ’60, con la supervisione di Radice, nel punto in cui si trova ancora oggi. Entra così nel vivo il dibattito sul futuro del monumento simbolo della città di Como. Dibattito lanciato dall’assessore all’Edilizia Pubblica del Comune di Como, Daniela Gerosa, mentre sta per terminare il cantiere per il restauro del monumento. Se infatti i lavori eseguiti hanno rimesso a nuovo la fontana, restano pesanti incognite sul futuro dell’opera da una parte per il materiale dall’altra per la collocazione del monumento, esposto alle intemperie, all’inquinamento e al traffico. Ecco perché l’idea di un dibattito sul futuro. Già in passato, del resto, si era parlato di spostare la fontana, magari in piazza Cavour. “Non la trovo un’ipotesi sensata – ribatte Cattaneo – è un monumento al traffico e non può essere collocato in una zona a traffico limitato. Non trovo così peregrina, invece, l’idea di ricostruirla con materiali più ad alta conservazione. La stessa fontana, del resto, è una copia visto che è la riproduzione degli anni ’60 dell’opera costruita per la Triennale negli anni ‘30”.