<Nessuno ci ha avvisati, eppure le decisioni prese potrebbero avere pesanti ricadute sulle nostre strutture>.
Il giorno dopo le decisioni prese dal Valduce di Como – che avendo sforato il budget riconosciuto dalla Regione Lombardia taglierà posti letto e interventi – arrivano i timori e le preoccupazioni dell’azienda ospedaliera Sant’Anna.
Il presidio di via Dante ha dovuto necessariamente correre ai ripari ricalibrando e rimodulando il carico di lavoro. Verranno, ad esempio, tagliati i posti letto del Day Surgery, quelli destinati agli interventi programmati che prevedono ricoveri di un giorno solo. Per gli interventi di cataratta, invece, è stato posto un limite mensile.
<Pur essendoci degli ottimi rapporti tra noi e il Valduce siamo stati colti di sorpresa, nessuno ci ha avvertiti – ha detto oggi il direttore generale dell’azienda ospedaliera Sant’Anna, Marco Onofri – stamani abbiamo subito organizzato una riunione interna per decidere come muoverci>
<Ho voluto avvisare i medici dei nostri pronto soccorso che potrebbe registrarsi un incremento di pazienti e poi alla direzione sanitaria ho chiesto di avviare un controllo dei flussi sin da ora. I primi dati li attendo per la prossima settimana, in base a quelli valuteremo – aggiunge Onofri – se i numeri aumentano dovremo modificare la nostra organizzazione e programmazione>.
Quello che potrebbe verificarsi sin da subito è lo spostamento verso gli altri presidi del territorio di una fetta di pazienti, pazienti che in primis rischiano pesanti disagi. Si pensi a chi aveva programmato un piccolo intervento in via Dante che ora si vedrà dirottare su altre strutture con la possibilità di allungare i tempi.
<Non è nostra intenzione mettere in difficoltà i colleghi del Sant’Anna, con i quali collaboriamo nel modo migliore. Più Semplicemente, non possiamo lavorare gratis>. Mariella Enoc, procuratrice speciale dell’ospedale Valduce di Como, ha replicato alle obiezioni sollevate da via Ravona.
<Non siamo ragionieri – conclude Mariella Enoc – non contesteremo 100 o 200mila euro di prestazioni extra budget, andremo incontro ai casi gravi perché in fondo siamo sempre un ente no profit. Ma credo che le contromisure adottate fossero necessarie, seppure dolorose>.