Villa Erba punta al rilancio. Un rilancio che passa dall’alleggerimento di una zavorra pesante: l’indebitamento, che impedisce alla società per azioni mista pubblico-privata di liberare risorse per gli investimenti.
Il futuro del centro espositivo cernobbiese verrà deciso nelle prossime riunioni del consiglio di amministrazione, che sta vagliando una serie di ipotesi per aumentare la competitività sul mercato espositivo e congressuale di Villa Erba.
L’obiettivo primario è alleggerire l’impatto dell’indebitamento, che andrebbe dilazionato e rinegoziato. Resta da capire quale sia la strada da percorrere: al momento viene escluso un aumento di capitale. Comune, Provincia, Camera di Commercio di Como e Comune di Cernobbio sono tra i soci, e il consiglio di amministrazione sa bene che non è questo il momento di chiedere soldi agli enti pubblici. Perciò il board di Villa Erba sta cercando altre strade. La dilazione del debito deve tuttavia andare di pari passo con l’estensione delle garanzie sugli immobili.
Alleggerire il debito servirebbe, come detto, a liberare risorse per gli investimenti. Investimenti in pubblicità, marketing e qualità dell’organizzazione, che possano portare a Villa Erba convegni ed eventi di nicchia: piccole rassegne centrate, ad esempio, sul lusso e sull’eccellenza. Ma anche il business dei matrimoni stranieri potrebbe portare al centro cernobbiese liquidità che, di certo, non farebbero male al bilancio. Bilancio che, negli ultimi tre anni, ha chiuso in perdita: un milione di euro nel 2012, oltre mezzo milione nel 2013 e 384mila euro l’anno scorso.
L’aumento di capitale, per ora, è stato scartato: o meglio, viene considerato l’estrema ratio. Anche perché, probabilmente, una simile manovra verrebbe bocciata dal consiglio comunale di Como.