<Se nessuno percorre la tangenziale, il conto economico dell’opera rischia di saltare>. Il consigliere regionale comasco del Partito Democratico Luca Gaffuri torna all’attacco sul pedaggio della tangenziale di Como.
Una battaglia alla quale hanno partecipato trenta amministratori locali, in primis il sindaco di Como Mario Lucini, ma che per ora non è riuscita nell’intento: cancellare il pedaggio sui tre chilometri scarsi di tangenziale.
Gaffuri, come detto, torna alla carica, presentando uno specifico ordine del giorno al bilancio di previsione 2016-2018 in discussione domani in Consiglio regionale.
<L’applicazione del pedaggio sulle tangenziali di Varese e Como – scrive Gaffuri – determina lo scarso utilizzo delle due infrastrutture da parte degli automobilisti e conseguentemente, oltre a vanificarne le funzioni viabilistiche, pone in dubbio l’effettiva sostenibilità del Piano Economico Finanziario>.
Dubbi che, continua Gaffuri, generano <conseguenze sull’azione ancora da avviare di raccolta delle risorse private destinate al project financing>, e quindi si proiettano <sia sulla realizzazione delle ulteriori tratte dell’autostrada Pedemontana, sia sulle prospettive future di Autostrada Pedemontana Lombarda Spa e sul capitale in essa investito dai soci>.
Il consigliere del Pd, nell’ordine del giorno, impegna quindi il Pirellone ad attivarsi per trovare un’ipotesi di soluzione che, <a partire da puntuali valutazioni sulla congruità e l’effettiva applicabilità del pedaggio sulle tangenziali di Como e Varese alla luce dei dati rilevati dalla loro messa in esercizio e sulle possibili rimodulazioni ed esenzioni, garantisca la sostenibilità del piano economico finanziario delle opere, preveda il completamento del sistema autostradale (non esclusi i secondi lotti delle due tangenziali), tuteli gli investimenti sinora effettuati, consenta la fruibilità reale dell’infrastruttura da parte degli utenti>.