<Quel che preoccupa è l’effetto contagio>. Giuseppe Porro, docente di Economia dell’Università degli Studi dell’Insubria, commenta la clamorosa uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea.
<Nei prossimi due anni – spiega il docente – andranno rinegoziati alcuni accordi. Non è più scontato che le regole sulla circolazione delle risorse valide ora restino uguali. Andranno riscritte regole che, secondo le mie aspettative, saranno comunque simili. Quindi le conseguenze non dovrebbero essere disastrose, nel medio periodo. Nel breve periodo, invece, poiché adottano due valute differenti, area Euro e Regno Unito possono reagire agendo sulla leva del cambio. Qualcuno sospetta una svalutazione della sterlina per far recuperare competitività alle imprese britanniche, manovra che in parte è già in atto. Le imprese, anche quelle comasche, sono preoccupate perché rischiano di perdere affari con un partner importante.
Ma il vero impatto – continua Porro – si rischia nell’effetto contagio: la “strana idea” di rinegoziare tutto viene ventilata anche in Paesi che hanno l’euro. Francia, Paesi Bassi, Spagna. Sono tutte idee che mettono in discussione la moneta unica. Se uscissero dall’Unione Europea Paesi che adottano l’euro, in pochi mesi rischieremmo di trovarci in mezzo a una selva di barriere tariffarie. Sono venti pericolosi – conclude il docente di Economia dell’Insubria – speriamo siano solo temporanei>.