Inchiesta su paratie e appalti, il Comune potrebbe costituirsi parte civile, ma deciderà la giunta. A parlare è l’assessore alla Legalità e alla Trasparenza del Comune di Como, Marcello Iantorno che spiega come turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente e corruzione siano reati contro la pubblica amministrazione. «Il Comune di Como è parte offesa – dice Iantorno – e ha la possibilità di costituirsi parte civile entro la prima udienza al fine di ottenere il risarcimento dei danni morali e materiali. La decisione spetta alla Giunta». Lo stesso assessore, assieme al collega di giunta Lorenzo Spallino, lo scorso 7 giugno ha incontrato il procuratore della repubblica Nicola Piacente. «Il Comune di Como in questa delicata vicenda è per legge persona offesa e riceverà dal Tribunale gli atti del procedimento – aggiunge Iantorno – Per costituirsi parte civile deciderà la Giunta e sarà bene farlo quanto prima. Il Comune di Como continuerà a porre la massima attenzione per garantire l’integrale rispetto delle norme nelle procedure di gara».
Quel che è certo è che in merito all’inchiesta sulle paratie e altri appalti cittadini, la Procura di Como ha chiesto il giudizio immediato per le quattro persone arrestate lo scorso 1° giugno (i dirigenti comunali, ora sospesi, Pietro Gilardoni e Antonio Ferro e gli imprenditori Roberto Ferrario e Giovanni Foti) e per altri tre indagati: l’ex segretaria comunale Antonella Petrocelli, il funzionario comunale Ciro Di Bartolo e l’ex dirigente del settore Reti, ora in pensione, Antonio Viola. Udienza il 24 novembre, con le difese che avranno nel frattempo la possibilità di chiedere riti alternativi.