Era nel posteggio vip del Casinò di Campione d’Italia. Stava entrando per giocare. Poi è caduta. Forse per un malore, forse per un’aggressione. Quando si è rialzata, i soldi – parecchi soldi, franchi svizzeri – non c’erano più.
Questo è quanto ha raccontato in un memoriale reso ai carabinieri. Ma nei video della sorveglianza l’episodio non sarebbe così chiaro. E proprio per quanto raccontato in quel memoriale, ora, la donna deve rispondere per simulazione di reato. L’imputata non è una persona qualsiasi, ma un personaggio noto: Stefania Ariosto, passata alle cronache come la “teste Omega”, testimone chiave dell’accusa nel processo Mondadori, uno dei principali procedimenti giudiziari che coinvolse Silvio Berlusconi. Tornando al giallo di Campione, oggi, in tribunale a Como, sono sfilati tre testimoni della difesa. In particolare, un impiegato oggi in pensione è stato interrogato sugli istanti dell’episodio, che risale al 19 ottobre del 2013. Stefania Ariosto, come detto, avrebbe raccontato di essere caduta – forse per una spinta, forse per un malore – e, al momento di rialzarsi non avrebbe più trovato i soldi. Diverse migliaia di franchi svizzeri. “Quella sera ho visto la signora Ariosto, mi ha detto che le era stato sottratto del denaro – ha detto il testimone – io però non ho visto nulla”.
Dopo quell’episodio, Stefania Ariosto non ha presentato alcuna richiesta di risarcimento al Casinò, ma per quanto raccontato nel memoriale consegnato ai carabinieri – la caduta e il denaro sparito – è accusata di simulazione di reato. Il processo è stato rinviato al 10 febbraio prossimo, quando il dibattimento entrerà nel vivo. E quando in aula verrà mostrato li video della sorveglianza, elemento chiave del giallo dei franchi spariti.
“Sono fiducioso di poter dimostrare l’innocenza della mia assistita”, ha detto fuori dall’aula l’avvocato milanese Aldo Bissi.